Progetto Preliminare di un ascensore inclinato a collegamento parcheggi - Palazzo Chigi in Ariccia

A R C H I T E T T O    G I O R G I O    M A G I S T R I

S T U D I O   -   V I A L E   A .   C H I G I   3   -   0 0 0 7 2     A R I C C I A    ( R O M A )    -    T E L . / F A X    0 6 . 9 3 3 4 1 3 1

 

 

con Ing. Mario Iacoangeli



L'architettura è l'arte di fabbricare

- Francesco Milizia (1781)


 

ascensore-inclinat...
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Risalire Ariccia: una ipotesi divenuta realtà, un ascensore inclinato ed una scala mobile per i collegamenti verticali

Nelle idee del tandem di professionisti Iacoangeli e Magistri, Ariccia sarebbe stata dotata di due collegamenti verticali meccanizzati tra il nucleo storico della città, i vari livelli del ponte monumentale-serra-giardino pensile e le pendici del costone lavico sul fianco del ponte monumentale (lato interno, verso Parco Chigi). L'area a valle, già in passato oggetto di riqualificazione ambientale, è localizzabile ai piedi del Centro Storico di Ariccia, punto nevralgico del collegamento viario tra Roma, Albano Laziale e la zona litoranea in direzione di Anzio (verso Vallericcia) e di Genzano di Roma, verso Napoli. Il settore d'investimento infrastrutturale coinvolto, torna a notevole vantaggio della mobilità urbana di Ariccia, nell'ottica del recupero paesaggistico dei terreni circostanti posti a valle, con valenza archeologica. Il sistema di parcheggi reaizzati, che cingono la cittadina castellana, già dotati di percorsi-sentieri pedonali nel verde, sarà completato - cosa infatti poi avvenuta - con la realizzazione di due impianti d risalita meccanizzati, collocati uno all'inizio del monumentale viadotto in direzione di Albano Laziale, l'altro alla fine del viadotto, incontro alla Piazza di Corte in Ariccia. La realizzazione dei collegamenti verticali, rapresenta l'ultima fase - quella più matura - dell'intero progetto urbano-infrastrutturale per il trasporto pubblico a servizio della cittadinanza e dei turisti, che a frotte si recano a Palazzo Chigi, ma anche il giusto collegamento per gli abitanti del Centro Storico, con la zona da adibirsi a mercato pubblico, da individuarsi ai piedi del ponte.

L'impianto dell'ascensore inclinato, era nelle intenzioni pensato - come poi è stato realizzato - a percorso rettilineo, contenuto in un piano verticale, con pendenza uniforme in un'unica via di corsa a più fermate, con tratti a livello e sopraelevati. Nelle sue caratteristiche generali, era stato pensato composto da una cabina, da un gruppo di comandi, da un argano, dala via di corsa e da opere complementari, necessarie al buon funzionamento ed alla migliore utilizzazione. La cabina era prevista per una portata pari a 16 persone ed una velocità normale pari a 20 m./sec. Nell'ipotesi di riempimento della cabina all'80%, equivalente a 12 passeggeri, sarebbe stata prevista una portata oraria par a 320 passeggeri, tenendo conto della corrispondente riduzione dei tempi d'imbarco e sbarco. La manovra prevista sarebbe stata del tipo universale (a chiamata singola), con pulsanti di chiamata e rimando su pulsantiere alle due stazioni (a monte e a valle) e pulsanti di comando a cabina.

Il funzionamento dell'ascensore, sarebbe stato del tipo completamente automatico (apertura e chiusura delle porte e corsa), pertanto tale impianto non avrebbe necessitato della presenza costante di personale addetto all'esercizio. Nella stazione a monte - opportunamente celata dalla vegetazione - in prossimità di Palazzo Chigi e della Piazza di Corte, ad un livello di sbarco, nell'apposito locale macchine, avrebbero trovato posto le apparecchiature di trazione, mentre nella stazione di valle, sempre ad un livello inferiore al piano d'imbarco sarebbero stati nstallati gli ammortizzatori della cabina e del contrappeso. La via di corsa lunga 70 m. ca., secondo il progetto, sarebbe stata protetta e nascosta per i tratti a livello, su entrambi i lati, da adeguate recinzioni metalliche schermate da siepi di lauro nobilis, in modo da impedire l'accesso di personale non autorizzato alla via di corsa e rendere attenuato il più possibile l'impatto visivo. Inoltre, sarebbe stato previsto un camminamento di larghezza pari a 1 metro, sul lato relativo al Parco Primoli - in adiacenza alle vie di corsa -, questo per consentire un agevole intervento di soccorso qualora se ne fosse verificata la necessità.

La stazione di monte, a quota 44,370 dal piano del "parcheggio ponte monumentale - in coerenza al luogo, sarebbe stata realizzata con paramento a vista in conci di peperino (lapis albanus) a circa 40 m. di distanza dal'accesso di Palazzo Chigi; questa s sarebbe potuta sviluppare su due livelli, quello superiore da destinarsi all'accesso del pubblico e quello inferiore, da adibirsi a locale macchine. La zona di accesso al pubblico, nelle intenzioni, sarebbe stata adeguatamente protetta dalle intemperie, mediante una copertura estesa sopra la zona di arrivo della cabina. Sarebbe stata prevista anche una pedana di sbarco/imbarco ai vari livelli di arrivo della cabina, con porta scorrevole che si sarebbe aperta a mezzo di fotocellula solo nel caso in cui la cabina fosse stata presente. Per garantire la maggiore integrazione con l'intorno, la copertura prevista sarebbe stata del tipo a falde, con coppi ala romana di recupero. La stazione di valle, per quanto avrebbe riguardato la zona di accesso al pubblico, sarebbe stata configurata nello stesso modo descritto per la stazione di monte, con le difese per la via di corsa, porte d'imbarco alle cabine e pulsantiere di chiamata. Quest'ultima stazione, essendo stata immediamente visibile dall'affaccio del viadotto, avrebbe avuto come copertura un tetto-giardino a tappeto erboso.

Giorgio Magistri


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Ultimo aggiornamento (Domenica 20 Marzo 2022 15:44)