Rilievi Porta Principalis sinistra dei "Castra Albana", Albano Laziale (Rm) - 1994

A R C H I T E T T O    G I O R G I O    M A G I S T R I

S T U D I O   -   V I A L E    A .   C H I G I    3    -   0 0 0 7 2    A R I C C I A    ( R O M A )   -   T E L . / F A X    0 6 . 9 3 3 4 1 3 1


Committente: Museo Comunale di Albano Laziale

Superficie: mq.

 

La storia è per un architetto un modo per prendere coscienza della natura del terreno su cui camminiamo, ma non dobbiamo farci illusioni sulle capacità di insegnarci l'arte del camminare

- Vittorio Gregotti

 

I Castra Albana

I l disegno urbanistico di Albano Laziale, rappresenta il risultato di continue trasformazioni insediative che nel tempo hanno generato l'attuale conformazione. Nel caso dei Castra Albana Severiani per l'acquartieramento della II Legione Partica, si trattò del primo importante insediamento (5000-6000 soldati più i relativi familiari, servitù e commercianti) formante la nuova comunità urbana. I Castra avevano una forma rettangolare, uno dei lati minori era parallelo alla via Appia e nel mezzo di questo era situata la Porta Praetoria, che seppur incompleta è tutt'oggi visibile di fronte alla faccoata settecentesca di Palazzo Savelli (attuale Municipio). Sul lato opposto era la Porta Decumana, che congiungeva la via Praetoria con l'Anfiteatro Severiano (III sec. d.C.), situato sulla sommità, fuori le mura. Ortogonale a questo asse erano le strade che frazionavano in tre parti, a diversi livelli l'area urbana. La strada posta in basso, sfociava sui lati lunghi delle mura con due porte, una delle quali è ancora esistente (Porta Principalis Sinistra), mentre una via pomeriale esterna e una interna (intorno al periplo delle mura) congiungevano, senza interruzioni, le direttrici stradali principali sulle quattro Porte. Il Castrum per la sua organizzazione interna riutilizzava le terrazze della preesistente Villa Domizianea, convertendone anche alcuni elementi, come il Ninfeo in Sala Termale. Un'unica grande Cisterna (tutt'oggi funzionante), alimentata da due acquedotti, riforniva poi l'insediamento, mentre sull'altro versante dell'Appia, di fronte all'accampamento, erano situate le Terme dette di Cellomaio, che strutturarono il successivo Borgo Medioevale. I resti delle mura romane, ancor oggi visibili a tratti lungo la via del Castro Partico, nella piazza S. Paolo e in altri punti dell'Albano odierna, furono perciò gli antichi tracciati geometrici di base per lo sviluppo successivo.

Giorgio Magistri


 


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Ultimo aggiornamento (Domenica 20 Marzo 2022 15:47)